Il 21 dicembre 2018 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto di Venerabilità del Marchese Tancredi Falletti di Barolo (1782-1838). Anche la nostra Postulazione salesiana ha dato il suo contributo alla redazione alla Positio super virtutibus.

Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert sono stati una coppia felice del primo ottocento. Lui nacque a Torino il 26 ottobre 1782 e fin da giovane si distinse per intelligenza, disposizione alla giustizia, attenzione alle esigenze dei tempi e forte tendenza a promuovere e operare ogni bene. Lei nacque nel castello di Maulévrier, in Vandea, il 26 giugno 1786, donna dotata di squisita femminilità e di genuina spiritualità. Ambedue ereditarono dalle loro famiglie non solo il nome, il censo e le ricchezze, ma soprattutto una religiosità profonda. Si conobbero alla corte di Napoleone e pur diversi per temperamento e carattere, si trovarono subito in sintonia sui valori profondi e gli ideali di vita. Si sposarono a Parigi il 18 agosto 1806. L’affetto tra loro divenne col tempo sempre più puro e più forte, perché fondato sulla fede e sulla carità. Non avendo avuto il dono dei figli, i due coniugi lessero questo evento doloroso dentro il disegno provvidenziale della sapienza di Dio. E in mirabile accordo gareggiarono nel farsi apostoli di carità cristiana, “adottando” i poveri di Torino, per svelare loro l’amore e la misericordia del Padre e la dignità di figli di Dio. Vissero così una paternità e maternità spirituali fecondissime, dando esempio di famiglia aperta all’evangelizzazione e al dono di sé ai fratelli. Carlo Tancredi e Giulia riconoscevano in ogni uomo, soprattutto nei più miseri e infelici l’immagine di quel Dio che ha impresso in ciascuno un destino di felicità. La loro esperienza personale e coniugale di Dio Provvidenza e Misericordia li portò ad aprirsi alla realtà del loro tempo e a realizzare innumerevoli opere socio-caritative, destinate ad incidere profondamente nella vita della città di Torino: ospedali, scuole, laboratori artigiani, centri di accoglienza, asili infantili, strumenti tutti per un’autentica promozione umana e una crescita cristiana. Giulia si dedicò in modo particolare al problema delle carceri e attuò la prima vera riforma carceraria, basata sull’idea della rieducazione e redenzione della persona. Visitava le carcerate e intesseva con loro rapporti personali, facendole sperimentare concretamente l’amore di “Dio Padre”, che si prende cura di ogni sua creatura. Fondò la Congregazione delle “Figlie di Gesù buon Pastore”, per giovani provenienti da ambienti degradati ed ex detenute, affidando loro la missione dell’educazione di ragazze a rischio. Carlo Tancredi si dedicò particolarmente all’educazione preventiva, all’istruzione e formazione dei bambini e dei giovani. Ricoprì per 22 anni cariche politiche rivelando, come decurione e sindaco di Torino, una grande capacità di governo ed un equilibrio straordinario nell’affrontare le situazioni più difficili e più angosciose. Operò scelte concrete a favore dello sviluppo integrale dei suoi concittadini. I piccoli occuparono il posto preminente nel cuore di Carlo e Giulia: per loro istituirono le “stanze di ricovero”, cioè i primi asili d’infanzia del Piemonte, accogliendo “nella loro casa” i figli di operai poveri che altrimenti avrebbero trascorso i primi e più importanti anni della loro vita per la strada, esposti a tutti i pericoli. Per essi nel 1834 Carlo Tancredi e Giulia fondarono l’Istituto delle “Suore di Sant’Anna”, affinché continuassero nella Chiesa tale missione a servizio delle nuove generazioni. Durante il colera, che colpì la città di Torino nel 1835, i marchesi di Barolo si dedicarono in prima persona a soccorrerne le vittime, avendone poi ripercussioni sulla propria salute. Carlo Tancredi morì il 4 settembre 1838 a Chiari, tra le braccia della sua desolatissima sposa. Ella gli sopravvisse fino al gennaio del 1864, portando a compimento la missione insieme intrapresa a servizio dei più poveri. Era l’Amore di Dio l’unica luce che brillava nella loro vita. Ora si auspica, pertanto, che Carlo Tancredi e Giulia “insieme” siano proclamati beati e rifulgano “in coppia” come modello di santità per tutti gli sposi cristiani.