(ANS – Città del Vaticano) – Venerdì 19 luglio 2019 è stata consegnata presso la Congregazione delle Cause dei Santi la Positio super Vita, Virtutibus et Fama Sanctitatis del Servo di Dio Felice Canelli, sacerdote della diocesi di San Severo (Foggia-Italia), la cui Causa di Beatificazione è seguita dalla Postulazione salesiana.

La Positio ha avuto come relatore padre Zdzisław Kijas, OFM Conv., come Postulatore don Pierluigi Cameroni, SDB, e come Collaboratori la dott.ssa Lodovica Maria Zanet e suor Francesca Caggiano, Figlia di Maria Ausiliatrice.

Elementi strutturali della “Positio” – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante la vita virtuosa del Servo di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super virtutibus, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrata la vita virtuosa del Servo di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; la Biographia ex Documentis. Dopo la consegna, la Positio sarà anzitutto esaminata dai Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi.

Don Felice Canelli nacque a San Severo (Foggia, Puglia) il 14 ottobre 1880 da una famiglia poverissima. Nel 1886 rimase orfano di padre, entrò in seminario nel 1892 e venne ordinato sacerdote il 6 giugno del 1903. In un tempo difficile per la Chiesa e la fede cattolica, scelse di essere “vero sacerdote”, povero e infaticabile, segno vivente di Gesù tra i dimenticati, gli ammalati, la massa popolare abbruttita dalla fame e istigata dai nemici della Chiesa, dai latifondisti e dal clero borghese.

Spiritualmente attratto da san Francesco d’Assisi e da san Vincenzo de’ Paoli, nel 1905 conobbe il carisma salesiano, che fece proprio sino alla morte. Stimato dai Superiori, fu direttore diocesano dei Salesiani Cooperatori e guida spirituale e padre degli Exallievi, dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Dal popolo veniva considerato “Don Bosco redivivo” ed il piccolo San Vincenzo per il suo spiccato amore alla gioventù e ai poveri. Fece del carisma salesiano la leva di rinnovamento della diocesi.

Difatti, con gli exallievi e gli adulti dell’opera salesiana costituì il nucleo propulsore dell’associazionismo laicale diocesano, in ambito ecclesiale, educativo, assistenziale e politico, all’insegna della Rerum Novarum.

Anima profondamente eucaristica e trinitaria, fu prete perennemente “in uscita” e delle periferie. Dal 1° maggio 1927 pressoché ininterrottamente fino alla morte, fu parroco di Croce Santa a San Severo, quasi terra di prima evangelizzazione. Con il suo stile paterno e vicino, con la sua vita virtuosa e un continuo fervore di opere apostoliche, si fece prossimo alla gente, soccorrendola nei bisogni primari per avvicinarla al Signore.

Il popolo lo ha venerato sacerdote, pastore e padre. Si spense il 23 novembre 1977 a San Severo a 97 anni, dopo avere recitato il Gloria al Padre.