Capriglio – 25 novembre 2018
Solennità di Cristo Re

Saluto del Presidente dell’Associazione Amici del Museo Mamma Margherita

Carissimi,
un cordiale benvenuto a tutti voi, un saluto affettuoso all’Unità Parrocchiale Mamma Margherita
formata dalle comunità di Montafia-Viale-Cortazzone-Capriglio animata da don Domenico e da don
Angelo Macaluso, al Vicario Generale della Diocesi di Asti don Marco Andina, ai Laboratori “Mamma
Margherita”, ai Cooperatori Salesiani, all’ADMA del Colle don Bosco e al coro “Mamma Margherita” di
Capriglio. Un ringraziamento particolare lo rivolgo poi alla Famiglia Salesiana del Colle e al direttore di
Valdocco don Guido Errico per aver accettato il nostro invito a presiedere questa Celebrazione
Eucaristica.
Novembre è il mese dedicato, per eccellenza, al ricordo dei defunti. In questa Celebrazione Eucaristica
vogliamo ricordare mamma Margherita morta il 25 novembre di 162 anni fa, e con la preghiera di
intercessione raccomandare le anime dei nostri cari e chiedere quelle grazie che ci sono più necessarie
per crescere nella fede. Infatti invocare l’intercessione di mamma Margherita significa non solo pregare
«lei», ma anche e soprattutto pregare «come» lei e «con» lei, assumendo sentimenti, scelte e stile di
vita suoi. Tutti siamo chiamati alla santità anche se non verremo dichiarati tali e non finiremo mai sui
calendari. Il Rettor Maggiore, nella strenna del prossimo anno, enfatizza questo concetto: “l’importante
è essere santi, non essere dichiarati tali e i santi canonizzati rappresentano la facciata di una chiesa; ma
la chiesa contiene molti preziosi tesori al suo interno che, tuttavia, rimangono invisibili”.
Con il pensiero corro al Seminario sulla Santità Salesiana tenuto a Roma lo scorso aprile. Con me c’era
don Domenico che sicuramente ricorderà le parole pronunciate dal Postulatore salesiano don Pierluigi
Cameroni che riassumo brevemente: “Una Causa è viva ed avanza nella misura in cui è accompagnata
con l’interesse e la preghiera da parte degli attori, in modo tale che il «responsabile» della causa non sia
solo il Postulatore, come spesso accade, ma la comunità ecclesiale. È necessario, cioè, che si produca una
sinergia tra postulazione e attori, nella quale siano effettivamente coinvolti, a vario titolo e secondo le
diverse competenze, la Diocesi, la Congregazione Salesiana, gli Attori, l’Associazione che promuove la
Causa. Tutti insieme, interessandosi alla figura di mamma Margherita e dedicandosi con la richiesta di
intercessione all’iter della sua causa, mostrano, a se stessi prima ancora che agli altri, che questo
cammino è VIVO… Questo interesse mostra la vitalità di una causa e permette anche il necessario
discernimento per identificare, tra i favori e le grazie ottenute, il presunto miracolo da presentare in
Congregazione”.
Questo è il senso dell’incontro odierno e della presenza di così svariate realtà religiose: tutti insieme per
la Causa di mamma Margherita.
Concludo con una provocazione: piuttosto di domandare: “quando faranno santa mamma Margherita?”
chiedetevi “quando preghiamo per la santità di mamma Margherita?”.

Diego Occhiena

 

Celebrazione Eucaristica presso la parrocchia di S. Martino di Capriglio (AT)
Presiede: don Guido ERRICO (SDB);
Celebranti: don Luca BARONE (SDB), don José Maria MARTINEZ (SDB), don Mario (SDB), don Marco
ANDINA (Vicario Diocesi di Asti), don Domenico VALSANIA (Vicario Unita Parrocchiale Mamma
Margherita);

Omelia
Carissimi il Vangelo di questa domenica ci parla attraverso gli eventi e forse anche attraverso il
calendario. Forse dobbiamo veramente aprire gli occhi il cuore e la mente per capire che cosa possa
significare per noi questo intreccio così bello, questa coincidenza tra la solennità di Cristo Re
dell’universo e il giorno anniversario della morte di mamma Margherita.
Allora diciamo innanzitutto due parole su che cosa possa significare questa solennità di Cristo Re
dell’universo e perché la Chiesa torna a celebrarla ogni anno. Anzitutto dobbiamo ricordare che Cristo è
Re di un regno che fonda lui stesso, e se scorriamo tante pagine della Bibbia e in particolare del Vangelo,
ci accorgiamo che il dato principale di questo regno è l’elemento della pace. Il regno di Cristo è anzitutto
un regno di pace. Anzi ci sono altre pagine della scrittura che dicono: Cristo stesso è la nostra pace. È Lui
stesso non soltanto l’origine della pace, ma accogliere Lui significa davvero accogliere questo dono
straordinario che viene direttamente da Dio.
Allora potremmo dire: ma questo tema della pace rispetto al ricordo di mamma Margherita, come
dialoga con questa ricorrenza? Che cosa ci vuole dire in maniera particolare? Stiamo parlando di una
mamma e continuiamo a chiamarla con questo titolo: mamma Margherita. E quindi stiamo parlando
della realtà della sua famiglia. Penso che sia bello oggi ricordarci di invocare il dono della pace per tutte
le nostre famiglie e per tutte le famiglie del mondo. Come le vuole il Signore le famiglie? A che cosa
richiama, cosa chiede ai vari componenti di una famiglia?: di accogliere il dono della pace, di essere
costruttori di pace. Di aprirsi con piena disponibilità non soltanto a quella pace esteriore per cui a volte
ci sembra di poter dire: ci va tutto bene, poi bisogna vedere effettivamente quante volte nella vita
capita così, ma si tratta soprattutto di aprire il cuore, la mente, la volontà, i sentimenti, davvero ad
essere costruttori di pace. Come sarebbe bello il volto di una famiglia se non soltanto ci aprissimo ogni
giorno ad accogliere la fonte della pace, che è Cristo Signore, ma anche a fare in modo che ogni nostra
azione, ogni nostra volontà, ogni nostro sentimento, sia proprio orientato ad essere ciascuno di noi
costruttore autentico della pace.
Allora, cara mamma Margherita, ti affidiamo il desiderio di pace che abbiamo ognuno di noi nel nostro
cuore: per le nostre famiglie, per i nostri genitori, vivi e defunti, perché anche quelli defunti possano
godere con te della gloria del Paradiso alla quale tu già sei stata chiamata. Anche per i genitori vivi che in
questo momento stanno portando avanti la fatica e a volte anche la sofferenza, ma sicuramente
custodiscono nel cuore la speranza di essere genitori autentici. E un vero genitore non mette al centro
se stesso, non dice semplicemente voglio essere felice io. Voglio essere felice perché vedo che i membri
della mia famiglia stanno, piano, piano costruendo l’orizzonte della loro felicità. E all’interno di questa
famiglia, proprio perché famiglia, e noi lo diciamo anche a doppio titolo, perché membri della Famiglia
Salesiana, non possiamo trascurare il ricordo dei più piccoli. I bambini, i ragazzi, i giovani, quelli che
stanno crescendo, quelli che si stanno aprendo alla vita, quelli che stanno attraversando momenti di
gioia ma anche momenti di difficoltà. Provare a chiedere all’intercessione di mamma Margherita, che
nel cuore di tutti ci sia il seme della pace che piano, piano cresce fino a portare frutto. E come è bello
oggi nella solennità di Cristo Re dell’universo, fare davvero questo paragone.

Nelle ultime settimane, anzi negli ultimi mesi abbiamo sentito tante volte parlare dell’esperienza del
Sinodo sui Giovani, sia nella fase preparatoria ma poi, nel mese scorso, il mese di ottobre, quando il
papa davvero lo abbiamo visto anche attraverso i telegiornali circondato da un numero davvero grande,
circo 200 vescovi da tutto il mondo insieme anche con una quarantina di giovani che sono stati chiamati
da tante parti del mondo a vivere con lui questo momento di grazia, questa esperienza autentica di
discernimento attraverso a cui la Chiesa è passata ma sta ancora passando. Allora possiamo dire: ma
quanti anni aveva questo Cristo che oggi contempliamo come Re dell’universo? Perché la pagina del
Vangelo oggi ci ha riportato al mistero e all’esperienza di Gesù non all’interno di un miracolo, non
all’interno di una grande predicazione, ma la pagina del vangelo ci ha presentato Gesù mentre sta
subendo il processo davanti a Ponzio Pilato? Noi diremmo, secondo quella che la tradizione ci ha
consegnato, aveva circa 33 anni quando stava vivendo questo momento. Allora possiamo dire
veramente con forza: Gesù ha attraversato la fase giovanile. Gesù poco subito dopo l’esperienza della
sua giovinezza si è consegnato volontariamente al mistero della Passione e della sua Morte.
Allora che cosa ci ricorda questo intreccio tra la mamma Margherita e la solennità di Cristo Re
dell’universo? Che come ha fatto mamma Margherita, dovremmo anche noi essere sempre più capaci di
dire ai nostri giovani che la vera giovinezza si vive nel momento in cui siamo capaci di fare le scelte più
autentiche, più forti, più decisive rispetto al nostro percorso di vita.
La giovinezza non è tanto il tempo della spensieratezza, del puro divertimento, ma veramente questo
intreccio che stiamo cercando di sottolineare ci ricorda ancora una volta che ai nostri giovani, noi più
grandi, dobbiamo poter orientare, dobbiamo poter indirizzare lo sguardo sull’esperienza della scelte
autentiche e decisive. Chi è un giovane?: quello che si decide autenticamente per Cristo. Chi è un
giovane?: quello che decide in maniera definitiva che orientamento dare alla propria vita. Chi è un
giovane?: quello che ha capito che ha ricevuto tanto, quindi è pronto a donare altrettanto e a donare,
forse, con delle forme sempre nuove secondo come lo Spirito suggerisce al cuore di ciascuno.
Allora vorremmo veramente approfittare di questa bella circostanza del ricordo di mamma Margherita
in questa solennità di Cristo Re dell’universo che ci aiuta anche a ricordarci che questa piccola
esperienza di Chiesa, che stiamo vivendo oggi noi in questa bella chiesa parrocchiale, ci inserisce nel
cuore stesso e nell’orizzonte di tutta la Chiesa. Possiamo essere pochi, ma non siamo soli. Possiamo
essere pochi, ma essere pienamente inseriti nel cuore della Chiesa che oggi sta dicendo grazie al Signore
Gesù per il dono di quella santità diffusa. Di quella santità della porta accanto, così come Papa Francesco
ci sta indicando a considerare, e come ci è stata ricordata con alcuni tratti prima della Celebrazione di
questa Eucaristia, per la quale dobbiamo avere sempre gli occhi attenti.
Il Signore oggi ci sta mettendo dei santi accanto?, abbiamo gli occhi capaci di riconoscere questi santi
che passano accanto a noi?, e forse noi stessi, piuttosto che essere sempre scoraggiati, tristi, a volte
anche un po’ tendenti alla disperazione, ci stiamo accorgendo che il Signore anche nella nostra vita sta
operando meraviglie di Grazia così come ha fatto nella vita dei santi che oggi noi stiamo ricordando?
Allora carissimi amici, innanzitutto veramente ringraziamo Dio per il dono di mamma Margherita.
Ringraziamolo di tutto cuore, e soprattutto questo ringraziamento, come ci è stato ricordato, si apra al
dono dell’esperienza di una preghiera sempre più intensa, sempre più diretta. Abbiamo delle
preoccupazioni nel cuore: presentiamole a mamma Margherita. L’invito quale può essere?: non
facciamolo da soli ma costituiamo dei piccoli gruppi di preghiera. Abbiamo sentito di un ragazzo
ammalato?: affidiamolo a mamma Margherita. C’è un’intenzione che ci sta particolarmente a cuore?:
affidiamola a mamma Margherita. Ma proviamo a farlo insieme, perché la preghiera di un gruppo di
persone, che poi è l’esperienza di preghiera della Chiesa, davvero tocca il cuore di Dio e ci apre
all’accoglienza di nuovi miracoli.
Facciamo in modo davvero di non restare sordi a questo invito. Facciamo in modo davvero che la nostra
preghiera, sicuramente rivolta a Cristo Signore, rivolta ai santi già canonizzati come San Giovanni Bosco,
ci trovi anche pienamente disponibili a bussare al cuore di quelle mamme che già oggi godono della
gloria del Paradiso.