(ANS – Roma) – Uomini e donne consacrati a Dio, che condividono carisma e missione e lavorano fraternamente e in spirito di fedeltà alla Chiesa e al Papa per i giovani di tutti i continenti, particolarmente per quelli più poveri e bisognosi: con queste poche parole si può condensare il significato dell’incontro congiunto realizzato ieri, 11 luglio, tra i Consigli Generali dei Salesiani (SDB) e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), presso la Casa Generalizia di quest’ultime. A guidare i lavori è stata la riflessione sul prossimo Sinodo dei Vescovi, su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, a cura di don Rossano Sala, SDB, Segretario Speciale per questo sinodo.

di Gian Francesco Romano

L’incontro congiunto dei Consigli SDB-FMA è un appuntamento che si svolge ormai come una consolidata tradizione due volte l’anno, una in estate, una in inverno, con i religiosi dei due istituti che si ricambiano l’ospitalità. Nella circostanza di ieri, le attività sono iniziate con il benvenuto ai Salesiani da parte della Superiora Generale delle FMA, Madre Yvonne Reungoat.

Successivamente don Sala ha illustrato l’Instrumentum Laboris del Sinodo sui giovani, ossia il testo che guiderà le attività dei padri sinodali nell’assise del prossimo autunno (3-28 ottobre). Il testo, ha affermato, è frutto “della convergenza dell’ascolto di tutti” e per questo rappresenta “un quadro di riferimento aggiornato e realistico sulla condizione giovanile globale”, oltre che “una raccolta unitaria e sintetica dei temi da trattare”.

Del documento, poi, don Sala ha sottolineato la prospettiva, quella dell’accompagnamento, tema guida anche della Strenna del Rettor Maggiore per il 2018. È, infatti, l’accompagnamento che fa da “presupposto a ogni annuncio cristiano” ed è solo in quell’ottica che si può parlare di un cammino di fede e che si può favorire il protagonismo giovanile – come di fatto è già avvenuto nella preparazione del sinodo.

Quindi, dopo aver indicato ombre e luci della condizione giovanile odierna – come la paralisi di fronte alle decisioni importanti, ma anche la nostalgia spirituale – la riflessione ha condotto ad un ripensamento della dimensione vocazionale nel suo insieme, che deve portare alla creazione di una “cultura vocazionale che valorizzi ogni tipo di chiamata”.

Insieme a molte domande e salutari provocazioni, il relatore ha infine indicato alcuni priorità di azione per le due congregazioni: il primato assegnato alla presenza quotidiana accanto ai giovani, la qualità della spiritualità nelle comunità – da cui dipende la qualità della testimonianza – lo spirito di famiglia, l’impegno a dare di più a chi ha ricevuto di meno.

Al termine della presentazione di don Sala i Consiglieri SDB-FMA, divisi in gruppi, hanno elaborato riflessioni e risonanze su come le due congregazioni siano toccate dal sinodo, quale può essere il rispettivo contributo alla Chiesa universale e quale cammino post-sinodale prevedere.

I lavori si sono chiusi con una condivisione assembleare e gli interventi di sintesi di Madre Reungoat e del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, mentre la giornata ha poi avuto termine con la recita comunitaria dei vespri e il pensiero della “buona notte” salesiana, offerta dal X Successore di Don Bosco.