(ANS – Sucúa) – Suor Maria Troncatti, anche dopo tanti anni, continua ad essere un modello per la vita di una religiosa di questi tempi, basta constatare che Papa Francesco l’ha eletta come testimone del Sinodo Panamazzonico. Per ricordare la grandezza di questa santa, sabato 24 agosto si è svolta la benedizione del museo di Suor Maria Troncatti nella città di Sucúa, alla vigilia della commemorazione del 50° anniversario della sua salita al cielo. Questo luogo è stato costruito per conoscere la vita e la passione missionaria di questa religiosa salesiana che arrivò in Ecuador nel 1922.

Alla cerimonia hanno partecipato: suor Cruz María Piña, Ispettrice delle FMA; don Ángel Lazo, Vicario dell’Ispettoria salesiana dell’Ecuador; Enrique Delgato, Sindaco del cantone di Sucúa; alcune suore del Consiglio Ispettoriale e un buon numero di persone arrivate da varie città del Paese per conoscere il museo religioso.

Suor Cruz María Piña ha affermato che un museo ha l’obiettivo di mostrare quello che è stato fatto nella vita e l’eco che hanno queste azioni nell’eternità. “Tutto ciò che troviamo in questo luogo parla del suo grande amore per Dio che le faceva esclamare: ‘Ogni giorno sono più felice nella mia vocazione religiosa e missionaria…’. Viviamo questa esperienza di contemplare la vita e la missione della beata suor Maria Troncatti”.

Prima di aprire le porte del museo al pubblico, c’è stato il taglio del nastro da parte dell’Ispettrice delle FMA, a cui è seguita la benedizione dei locali da parte di don Lazo. Il museo mostra oggetti e fotografie che presentano in maniera visiva il cammino di suor Maria soprattutto insieme al popolo Shuar.

Uno degli spazi del museo è dedicato esclusivamente al suo lavoro come infermiera, poiché era una “dottoressa” per il corpo, ma anche per l’anima. Non si dedicava esclusivamente a trattare dolori o curare malattie ma per ciascuno dei suoi “pazienti” aveva un consiglio e una parola evangelizzatrice.

Don Lazo ha sottolineato l’amore per la vita missionaria della beata e ha esortato i giovani presenti ad impegnarsi a seguire il suo esempio di vita e andare dove Dio li chiama. Inoltre ha detto che suor Troncatti fu designata come la “Protettrice dei giovani volontari”.