(ANS – Meruri) –  (ANS – Meruri) – Il Rettor Maggiore, P. Ángel Fernández Artime, continua la visita di animazione nell’Ispettoria salesiana di Campo Grande – Missione Salesiana del Mato Grosso. Dal 23 al 27 aprile, ha visitato le città e le zone di missione. Infatti, il 24 e il 25 aprile è stato nella comunità indigena di Meruri. È stato ricevuto dai Bororo con la danza “Oiego”, che esprime l’accoglienza, e la danza “Jure”, che mostra la gioia che le persone vivono nel riceverlo nelle loro terre. Il X Successore di Don Bosco è arrivato accompagnato dal suo segretario, P. Horacio Lopez, e dal Consigliere Regionale d’America Cono Sud, P. Natale Vitali. In seguito i Bororo, secondo le loro usanze, dipinsero i volti dei visitatori.

Il Cacique de Meruri, José Mário, ha dichiarato: “E’ un onore ricevere il X successore di Don Bosco. Penso che Don Bosco viva con noi in questa comunità indigena. Per noi è un sogno che i suoi figli generino questo seme di pace. Al culmine del processo per il martirio di padre Rodolfo e Simão Bororo c’è un’alleanza tra gli indigeni e i salesiani, religiosi e religiose, in questa opera di itineranza missionaria e credo che la visita al nostro popolo sia motivo di grande celebrazione e gioia, di sentimenti che intrecciano la vita salesiana con la nostra vita”.

La prima tappa della visita alla terra missionaria si è conclusa con una preghiera nella Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, con la presenza del direttore dell’opera salesiana di San Marcos e Meruri, padre Andelson de Oliveira, dei volontari, dei leader indigeni, dei giovani in cammino vocazionale, delle Sorelle Lauritas e dei salesiani che lavorano nelle missioni. “Il sangue versato continua a produrre vite in Dio”, è stato il grande messaggio lasciato dal decimo successore di Don Bosco

Durante il dialogo con i salesiani il P. Á. F. Artime ha dichiarato: “Più che conoscere questi luoghi, voglio toccare la terra dei nostri martiri e vivere la cultura dei popoli. Ho potuto visitare parrocchie, scuole e avere l’opportunità di incontrare sorelle e fratelli che vivono, lavorano e danno la vita a queste comunità. In Vaticano siamo visti come una Congregazione Missionaria. Il carisma salesiano è veramente missionario, pastorale ed educativo. Abbiamo più o meno 3.000 missionari salesiani che lavorano nelle aree di missione. Nella storia della Congregazione è possibile calcolare una media di 14.000 missionari che hanno dedicato la loro vita in terra di missione. Sono convinto che noi salesiani di Don Bosco, con l’aiuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle Suore Laurite, dobbiamo pensare ai più poveri della periferia del mondo”.